E ora tanti film su donna, lavoro e libertà democratiche

Locandina 2016Eccoci di nuovo in pista. Il Trevignano FilmFest celebra la sua quinta edizione affrontando un tema quanto mai tosto: “Ombre nere, il cinema e le libertà negate”. L’appuntamento è come sempre nello storico Cinema Palma della cittadina sul lago di Bracciano. Tra venerdì 23 settembre, giorno dell’inaugurazione, e lunedì 26 settembre 2016, presenteremo una dozzina abbondante di film di fiction e documentari, fra i più belli che il mercato offra, dedicati alla condizione della donna, al diritto al lavoro, alle libertà politiche, al diritto all’amore. La nostra rassegna a tema, che in passato si è occupata di film sulla scuola (2012), sulla crisi economica (2013), sulle migrazioni (2014) e sulle religioni (2015), si è ormai affermata come l’evento culturale più importante dell’intero bacino del lago di Bracciano. Accolta con entusiasmo dal pubblico, stimata dalla critica e molto seguitia dai media nazionali, con articoli di giornale, agenzie di stampa e tv: lo scorso anno le telecamere della Rai sono arrivate due volte, a beneficio non solo del FilmFest, ma di tutto il turismo lacustre.

Uno sguardo ai film in programma. Sul diritto al lavoro verranno proiettati, a titolo d’esempio, il film di Stéphane Brizé “La legge del mercato” e un documentario in anteprima, “I bambini della miniera” di Tommaso Santi, che racconta una tragedia dimenticata, anzi sotterrata: quella dei 43 italiani che persero la vita nella miniera toscana di Ribolla, nel maggio del 1954, due anni prima di Marcinelle, di cui quest’anno è caduto il sessantesimo anniversario. Sulle libertà democratiche, un documentario di assoluto interesse è il russo “Under the Sun”, di Vitaly Mansky, che racconta la giornata di alcuni bambini nella Corea del Nord dominata dalla più intransigente dittatura comunista, con un esasperato culto della personalità. “L’ultima parola”, di Jay Roach, ripropone invece la vera storia di Dalton Trumbo, lo scenografo premio Oscar accusato di comunismo e perseguitato assieme ad altri nell’America della Guerra Fredda.

Molto nutrito il capitolo che riguarda le donne. Si va da “Difret”, il delicato film di Zeresenay Mehari che racconta la storia (vera) di una ragazzina etiope di 14 anni, che uccise il suo rapitore e che, grazie a un’associazione di avvocatesse, riuscì ad evitare la condanna a morte, a “La bicicletta verde”, film di una regista saudita, Haifaa Al-Mansour, al ben conosciuto “Mustang”,  di Deniz Gamze Erguven, con protagoniste cinque giovani sorelle di un villaggio turco, che riusciranno a sottrarsi alle assurde costrizioni loro imposte. Tra gli italiani, verrà proiettato il film “Un posto sicuro”, di Francesco Ghiaccio, dedicato alla tragedia dell’amianto. Vi sarà anche un’importante anteprima nazionale, su cui gli organizzatori mantengono per ora il riserbo.  Il programma definitivo verrà pubblicato a giorni sul nostro sito, oltre che su quello del Comune di Trevignano, sulla pagina Facebook dedicata al FilmFest e, naturalmente, nelle locandine e nei manifesti della rassegna.

Il team del Trevignano FilmFest, a tre settimane dall’inizio della rassegna, ringrazia gli sponsor che ne hanno consentito la realizzazione: da Eni a Bnl, da Inail alla Banca di Credito cooperativo di Formello e Trevignano, alla Fondazione Di Liegro. E naturalmente, al Comune di Trevignano, che ha anche concesso il patrocinio, come la Regione Lazio, l’Inail stesso e la Cineteca nazionale di Milano.