“La bicicletta verde” esalta i ragazzi delle Medie

bici2È stato molto apprezzato e applaudito a scena aperta dai ragazzi della scuola media di Trevignano il film “La bicicletta verde” di Haifaa Al-Mansour, prima vera regista donna dell’Arabia Saudita. Un film pioneristico e audace, che per i temi trattati ha anche ottenuto il patrocinio di Amnesty Italia, sulla storia di Wadjda, ragazzina di dieci anni che desidera più di ogni altra cosa una bicicletta per battere in velocità il suo amico Abdullah. Ma in Arabia la bicicletta è considerata un pericolo per la virtù delle ragazze, così Wadjda, sfidando i limiti imposti dalla società saudita, decide di procurarsi da sola i soldi per acquistarne una. La proiezione del film, nella mattinata di lunedì, è stata accompagnata da un incontro con la poetessa eritrea Ribka Sibhatu, già ospite del Trevignano FilmFest, che ha coinvolto i ragazzi in una riflessione sulle differenze culturali tra Arabia Saudita ed Eritrea, invitandoli anche a recitare una poesia in tigrino.

Lo stesso film è poi stato presentato al pubblico del festival nel pomeriggio insieme a un’altra opera prima, “Mustang”, della regista turca Deniz Gamze Ergüven, ulteriore affresco della condizione della donna in Medio Oriente. Questa volta le ragazzine sono cinque sorelle che, orfane, vivono con la nonna e lo zio in una città sul Mar Nero e l’unico modo per sfuggire al carcere domestico è il matrimonio combinato: il desiderio di evasione porterà le giovani donne a ribellarsi alle tradizioni familiari e sociali. Due film che celebrano la volontà di emancipazione e il desiderio di libertà delle donne.  In serata, l’ultimo dei tredici film proposti in questa edizione del Trevignano FilmFest, “The Sessions – Gli incontri” di Ben Lewin, sul diritto alla sessualità delle persone disabili. Un film che nasce da un articolo dal titolo, “On seeing a Sex Surrogate”, di Mark O’Brien, giornalista e poeta californiano che, affetto da poliomielite e costretto a vivere in un polmone d’acciaio, assume una “sex therapist” per esplorare l’universo della sessualità. Terminato il film, Corrado Giustiniani e Fabio Ferzetti hanno moderato un dibattito, che ha risvegliato l’interesse del pubblico, con Adele Fabrizi, psicosessuologa dell’Istituto di Sessuologia clinica di Roma, nonché docente della Fondazione Santa Lucia di Roma e Vincenzo Gentile, primario di Andrologia al Policlinico di Roma. «Il film riflette in maniera garbata e delicata il rapporto con la sessualità di un disabile – ha dichiarato Adele Fabrizi – Da tre anni in Italia c’è una proposta di legge sull’assistenza sessuale a persone con disabilità grave. La figura dell’assistente sessuale, che da noi ancora non è ancora arrivata, esiste invece da parecchi anni in altri paesi europei, in Olanda, in Germania, in Svizzera, in Danimarca, e suscita una serie di riflessioni dal punto di vista professionale ed etico».

È una figura, infatti, che dal punto di vista pratico sarebbe una strana commistione tra un’assistente e una prostituta o prostituto, professione non regolamentata nel nostro paese, ha continuato la professoressa. «La proposta, quindi, è destinata a non essere approvata – ha commentato ancora Adele Fabrizi – Pensate che non abbiamo neanche una legge sull’educazione sessuale nelle scuole. Eppure l’assistente sessuale offrirebbe ai disabili l’opportunità di scoprire il proprio corpo e le sensazioni a esso legate, che altrimenti non potrebbero vivere per le menomazioni di cui sono portatori. D’altra parte, però, bisogna considerare le fragilità emotive a cui queste persone sono particolarmente esposte, una serie di sentimenti che potrebbero ferirli e portarli a essere vittime di prevaricazioni» . Il primario di Andrologia del Policlinico, Vincenzo Gentile ha poi aggiunto: «La scelta di questo film è perfetta per il tema di quest’anno dei diritti negati. Per la nostra tradizione cattolica fino al Duemila parlare di sessualità era un tabù già per le persone senza handicap, tanto che le disfunzioni sessuali erano sconosciute alla maggior parte degli uomini. È importante prendere coscienza e soffermarsi su tali aspetti, sia dal punto di vista fisico che psichico».

Il team del Trevignano FilmFest, guidato dal Presidente Corrado Giustiniani e formato dal direttore artistico Fabio Ferzetti e da Luciana Capretti, Fausta Savone, Francesca Bini, Enrico Cattaneo, Michele Concina, Stefano Trincia e Giorgio De Rossi, dà appuntamento al pubblico all’anno prossimo per una nuova rassegna a tema nello storico Cinema Palma di Trevignano Romano.

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