Grande folla ieri – Il premio a Enrico Caria

Nella sala del cinema Palma già piena, con oltre 100 tessere rilasciate nei primi minuti, si è aperta l’ottava edizione del Trevignano FilmFest. “Un evento annuale che ha fatto conoscere la nostra città a livello anche internazionale”, ha detto con soddisfazione il sindaco Claudia Maciucchi, Sottolineando che il tema di quest’anno è “tosto, ma fondamentale”: il cinema sulla democrazia e i pericoli che la minacciano. Il titolo: “I fantasmi della libertà”.

“Abbiamo fatto una scelta, lasciatemi dire, coraggiosa”, ha confermato Corrado Giustiniani, presidente del TFF, elencando qualcuno dei pericoli che minacciano la democrazia: “Sovranismi, populismi, tecnocrazie”. Fabio Ferzetti, direttore artistico, ha passato in rassegna i film di fiction e i documentari che verranno proiettati quest’anno. “Potevano essere il triplo, perché il tema è caldo e il cinema lo segue con grande attenzione”.

Poi la prima proiezione: “L’uomo che non cambiò la storia” di Enrico Caria. Racconta, con un gran numero di filmati inediti dell’Istituto Luce e usando anche tecniche di animazione, la vicenda di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Negli anni ‘30 era un archeologo già illustre, parlava perfettamente il tedesco, era afascista ma non attivamente antifascista. Fu incaricato di far da guida ad Adolf HItler nelle escursioni artistiche in compagnia di Benito Mussolini inserite nella famosa visita in Italia del maggio 1938. Si rese conto che aveva un’occasione unica: uccidere entrambi i dittatori in un colpo solo. Sarebbe riuscito così a cambiare il corso della storia? Dopo lunghe riflessioni fissate nel suo diario, Bianchi Bandinelli lasciò perdere.

Al termine, sul palco del Palma, il regista ha dialogato con Ferzetti e con il pubblico. Il direttore artistico del TFF ha messo in evidenza il ruolo decisivo della colonna sonora nel film. Caria ha parlato dell’archivio dell’Istituto Luce, patrimonio prezioso e sottoutilizzato; digitalizzato, ad esempio, solo per metà. E ha accennato al suo prossimo progetto, un documentario sulla vita di Giuseppe Scalarini, storico vignettista dell’ ”Avanti!”. Una signora dalla platea ha proposto un’ipotesi: forse Bianchi Bandinelli immaginava l’attentato solo per giustificare con se stesso il ruolo di cicerone del Führer? “Sì, credo che in realtà non l’abbia mai considerata una cosa davvero possibile”, ha risposto il regista.

A chiudere la serata è stato il documentario “Che cos’è la democrazia?” della canadese Astra Taylor. Una riflessione condotta in giro per il mondo, parlando con interlocutori di ogni genere, ma tornando spesso in un posto preciso: il Palazzo Pubblico di Siena, davanti al ciclo di affreschi “L’Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo” di Ambrogio Lorenzetti. E’ attraverso quelle immagini che Silvia Federici, studiosa italiana naturalizzata negli Stati Uniti, spiega il legame inscindibile fra democrazia e giustizia sociale.