Dalla legge sulla razza a Furio Colombo che “spiega” Gary Hart
Tradire il proprio Stato è considerato un infame delitto. Ma quanto è più abietto, allora, lo Stato che tradisce i suoi cittadini? Eppure è quel che fece l’Italia ottant’anni fa, con le leggi razziali. Lo racconta Pietro Suber in “1938 - Quando scoprimmo di non essere più italiani”, il documentario che ha aperto la densa domenica del Trevignano FilmFest. Storie di vittime, di persecutori, di spie, forse soprattutto di gente che si voltò dall’altra parte.
Sul palco del cinema Palma, quando le luci si sono riaccese, Suber è stato accompagnato da Lea Polgar, testimone diretta dell’orrore. “Un giorno ai miei genitori fu tolto letteralmente tutto, dalla patente di guida, all’ingresso al circolo del tennis, al diritto di lavorare. Era come smettere di vivere. Dopo la guerra è stato molto diff...